Le scadenze del decreto BIM
Ricordiamo che l’articolo 6 del decreto, entrato in vigore a dicembre 2017, definisce le seguenti scadenze temporali relative all’obbligatorietà del BIM:
- dal 1° gennaio 2019 per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 100 milioni di euro;
- dal 1° gennaio 2020 per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 50 milioni di euro;
- dal 1° gennaio 2021 per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 15 milioni di euro;
- dal 1° gennaio 2022 per le opere di importo a base di gara pari o superiore alla soglia di cui all’art.35 del Codice dei contratti pubblici;
- dal 1° gennaio 2023 per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara pari o superiore a 1 milione di euro;
- dal 1° gennaio 2025 per i lavori complessi relativi a opere di importo a base di gara inferiore a 1 milione di euro.
In pratica, se dal gennaio 2025 tutte le opere pubbliche dovranno essere appaltate in modalità BIM, già dal 1° gennaio 2020 l’obbligo sarà vigente per le opere di importo a base di gara pari o superiore a 50 milioni di euro.
Cos’è il BIM?
BIM è l’acronimo di “Building Information Modeling” ovvero Modello di Informazioni di un Edificio.
Il NIBS (National Institutes of Building Science) definisce il BIM come la “rappresentazione digitale di caratteristiche fisiche e funzionali di un oggetto”.
Il BIM non è uno strumento, ma un metodo che utilizza un modello parametrico contenente tutte le informazioni che riguardano l’intero ciclo di vita di un’opera, dal progetto alla costruzione, fino alla sua demolizione e dismissione.
Con il BIM è possibile creare un modello informativo – dinamico, interdisciplinare, condiviso e in continua evoluzione – che contiene dati su geometria, materiali, struttura portante, caratteristiche termiche e prestazioni energetiche, impianti, costi, sicurezza, manutenzione, ciclo di vita, demolizione, dismissione.
ALLA BASE DEL BIM CI SONO:
- la collaborazione tra le diverse figure interessate nelle diverse fasi del ciclo di vita di una struttura
- la condivisione digitale dei dati e l’interoperabilità mediante formati aperti (OpenBIM)
L’OpenBIM è un approccio cooperativo alla progettazione, alla realizzazione, al funzionamento e alla manutenzione di edifici in base a standard, formati e flussi di lavoro “aperti”, che consentono ai soggetti coinvolti in un progetto di condividere i dati con qualsiasi software BIM compatibile.
- L’UTILIZZO DI UN BIM CONSENTE NOTEVOLI VANTAGGI CHE SI TRADUCONO IN:
- Risparmio di tempo e costi: il progettista non dovrà più disegnare una quantità spropositata di linee, polilinee e forme geometriche varie (che portano via molto tempo), ma dovrà semplicemente inserire oggetti dotati di specifiche proprietà ed informazioni di vario genere (materiali, costi, capacità termiche, manutenzione, etc.)
- Riduzione degli errori: piante, prospetti e sezioni sono semplici viste differenti dello stesso oggetto. Una qualsiasi modifica al modello BIM si ripercuote su tutte le viste/grafici generati
- Maggiore semplicità: risulta semplice generare modelli anche molto complessi. Il tecnico sarà in grado di progettare opere che prima neanche avrebbe immaginato utilizzando un CAD.